RM pelvica
La RM pelvica consente uno studio ad elevata risoluzione degli organi pelvici, dei loro rapporti e della muscolatura pelvica.
Uno dei vantaggi della RM è l’assenza di radiazioni ionizzanti, particolarmente rilevante nel caso di pazienti di sesso femminile ed in età fertile, considerando la dose radiante cui vengono sottoposte le ovaie nel corso di un esame convenzionale di defecografia completo, eseguito nelle diverse fasi funzionali.
Un secondo vantaggio è la panoramicità dell’esame, che consente di valutare contemporaneamente non solo le alterazioni del complesso sfinterico ano-rettale, ma anche eventuali alterazioni (ad esempio prolasso) della vescica e/o dell’utero, nonchè l’enterocele. Nella defecografia convenzionale per valutare tutti questi reperti occorre eseguire contemporaneamente all’opacizzazione del retto, anche l’opacizzazione della vescica (cistografia retrograda), della vagina (colpografia) e delle anse del tenue, rendendo la tecnica notevolmente indaginosa e mal tollerata dal paziente (colpo-cisto-defecografia). In RM, senza alcuna opacizzazione preliminare è possibile diagnosticare senza difficoltà un eventuale prolasso della vescica, dell’utero o un enterocele, eventualmente associati ad un’alterazione della motilità ano-rettale.
Inoltre la multiplanarità dell’esame RM consente di ottenere informazioni addizionali sul complesso ano-rettale, grazie alla possibilità di acquisire direttamente le immagini sul piano coronale, assiale e sagittale. In particolare, la valutazione del complesso ano-rettale sul piano coronale ed assiale consente di visualizzare non solo il lume del canale ano-rettale, ma anche di valutare con tecnica ad alta risoluzione, le diverse componenti del complesso sfinterico ano-rettale, in modo analogo a quello evidenziato dall’ecografia endocavitaria.
Uno dei limiti della Risonanza è la posizione supina obbligata del paziente, che può determinare una sottostadiazione di alcune patologie, quali il rettocele. A tale proposito, alcuni autori hanno eseguito uno studio utilizzando un particolare magnete aperto, in modo da riproporre la posizione fisiologica come in defecografia, ma tale esperienza non sembra aver evidenziato significative differenze tra posizione supina e seduta, legittimando l’uso della Defeco-RM11 con magneti chiusi standard.
La RM con bobina endorettale in confronto con la RM tradizionale consente attraverso l’identificazione di tutti gli strati della parete del viscere, un più accurato studio dell’estensione locale della neoplasia e della distanza della lesione dallo sfintere.